In questo articolo vorrei approfondire il tema dell’utilizzo di inverter nei sistemi di controllo del fumo e del calore in caso di incendio.
Spesso infatti l’inverter viene visto come un anello debole di tutto l’impianto, e quindi escluso a priori a livello progettuale. Questo in realtà è un grosso limite, perchè l’integrazione di inverters all’interno di sistemi di ventilazioni può comportare:
- sensibili riduzioni dei consumi elettrici di ventilatori
- modulazione di velocità ottimizzata
- grande flessibilità di automazione e integrazione
- riduzione delle correnti di spunto legate all’avviamento dei ventilatori o evacuatori
Conviene prima riferirsi alle normative presenti in merito, onde fare un quadro generale della situazione. La Normativa di riferimento è la UNI EN 12101-3:2015, che ha come oggetto le specifiche di evacuatori forzati di fumo e calore. Questa norma PREVEDE la possibilità di utilizzare gli inverter e stabilisce regole per l’adozione in impianti cosiddetti a protezione attiva (SEFC).
Tuttavia gli inverter da utilizzare devono avere una serie di funzioni a bordo, dichiarate dal costruttore dell’inverter, per poter consentire una integrazione di sistema in sicurezza ed in piena rispondenza alla Normativa UNI EN 12101-3:2015
Gli inverters Control Techniques della famiglia Powerdrive F300 sono dotati di funzionalità dedicate, per utilizzo in modalità incendio. Tali funzionalità, disponibili e consultabili sul manuale del prodotto, sono fondamentali per applicazioni in piena sicurezza anche nelle applicazioni mission critical.
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